L’anemia è una situazione caratterizzata da una carenza di globuli rossi sani: si tratta di una situazione in cui si riscontra una presenza ridotta di emoglobina nel sangue.
L’emoglobina è una proteina essenziale per la sopravvivenza in quanto ha il compito di trasportare l’ossigeno dai polmoni al resto dell’organismo e di rimuovere l’anidride carbonica prodotta come scarto dalle cellule per riportarla ai polmoni. Va quindi abbandonata l’idea comune che l’anemia significhi carenza di ferro: il significato corretto è mancanza di emoglobina (anche se poi spesso questa mancanza è riconducibile ad una presenza ridotta di ferro).
L’anemia nei bambini è molto più diffusa di quanto non si possa immaginare. Un recente studio realizzato da Nutrintake ha messo in evidenza, infatti, che oggi la maggior parte dei bimbi con un’età compresa tra i 6 mesi e l’anno di vita e l’80% di quelli che vanno da uno fino a tre anni, non assuma abbastanza ferro nel corso di una giornata. Lo studio è stato condotto su bambini con età compresa tra i 6 mesi e i tre anni. Il risultato è, sotto certi versi, anche inaspettato vista la cura e l’attenzione che solitamente si presta alla preparazione dei menu per i neonati e per la tendenza ad accompagnare le diete con integratori in cui sono presenti ferro e altri minerali.
Si tratta quindi di un dato su cui riflettere con molta attenzione. L’anemia può essere un disturbo temporaneo, ma può anche rappresentare una situazione cronica: se infatti molti tipi di anemia sono curabili senza particolari problemi, nelle sue forme più gravi possono creare seri danni all’organismo.
I primi segnali che possono lasciar presupporre che un soggetto soffra di anemia sono il senso di stanchezza, affaticamento e la mancanza di fiato che creano non pochi ostacoli nel normale svolgimento della normale attività quotidiana.
L’anemia nei bambini è più probabile soprattutto nei casi in cui non sia presente una corretta quantità di ferro nella dieta. In particolar modo quando avvengono gli scatti di crescita i globuli rossi richiedono una maggiore quantità di ferro e quello presente non basta. Il ferro è infatti un elemento fondamentale per una crescita e uno sviluppo corretti: serve a rinforzare il sistema immunitario e consente il normale sviluppo cerebrale. Una mancanza di ferro (senza arrivare per forza all’anemia) può provocare nei bambini senso di affaticamento e difficoltà nell’apprendimento.
È quindi fondamentale, per una corretta crescita del bambino, adottare un’alimentazione completa, bilanciata ed equilibrata. In particolare, per prevenire l’anemia nei bambini, è utile introdurre nel menu quotidiano alimenti che contengano ferro. Nel caso si tratti di un neonato, è consigliato allattarlo al seno, se possibile, per i primi sei mesi di vita, oppure scegliere con l’indicazione del pediatra un latte artificiale in cui sia presente una quantità di ferro adeguata.
È bene ricordare che dallo svezzamento in avanti una corretta alimentazione sarà indispensabile al bambino per garantire un corretto sviluppo fisico e mentale. Proprio per questo motivo bisogna proporre alimenti che oltre ad essere ricchi di ferro, siano anche effettivamente in grado di rilasciare questa sostanza in modo che possa essere assorbita dall’organismo, magari combinandosi con altri alimenti. Ad esempio il latte o i cereali integrali agiscono come inibitori del ferro e la loro assunzione non deve avvenire in concomitanza con cibi che invece lo contengono come, ad esempio la carne o i legumi. Appoggiarsi ad un professionista della nutrizione, soprattutto nei primi anni di vita di un bambini può rivelarsi un’ottima soluzione.