Il declino cognitivo lieve è l’iniziale di perdita di memoria o di altre capacità cognitive (il linguaggio o la percezione visiva/spaziale) tipico dell’invecchiamento. Chi ne sperimenta i segnali può tuttavia mantenere la capacità di svolgere la maggior parte delle attività della vita quotidiana. D’altronde si tratta di un processo cerebrale del tutto comune: come molti dei nostri organi invecchiano col passare dell’età, anche il nostro cervello perde d’efficienza.

In alcuni casi, però, il declino cognitivo è il segnale di disturbi neurodegenerativi più gravi come la demenza. in questo caso, l’impatto nella vita quotidiana diventa più significativo al punto da compromettere l’autonomia della persona che ne è affetta.

Cinque modi per prevenire il declino cognitivo

Il declino cognitivo può dipendere da fattori genetici, che possono aumentare il rischio di un maggiore deterioramento delle funzionalità psicologiche. Tuttavia, sono anche i fattori ambientali ad accelerare o rallentare l’invecchiamento fisiologico del cervello. Attualmente, dunque, non esiste una cura risolutiva, ma si può adottare una strategia preventiva per ritardarne l’insorgenza. Vediamone quali sono i fattori su cui poter lavorare.

declino cognitivo

Allenamento fisico per migliorare la salute del cervello

L’esercizio fisico aiuta regola la pressione e ad alleviare l’insonnia e ansia.  Alcuni studi hanno dimostrato tuttavia che impegnarsi in un programma di esercizio regolare (aerobica e stretching) migliora la funzione cognitiva in persone di tutte le età.

Dieta mediterranea: l’alimentazione giusta per nutrire la mente

La dieta mediterranea predilige frutta, verdura, cereali integrali, fagioli, noci,  semi. e olio d’oliva. Include quantità moderate di pesce, pollame e latticini, mentre limita la carne rossa. Questo modello alimentare è stato riconosciuto come promotore di una migliore salute cardiovascolare e cognitiva. In particolare,  avrebbe impatto sulla riduzione di alcuni biomarcatori infiammatori coinvolti nella neurodegenerazione, e nella regolazione della flora intestinale, fortemente connessa funzionalità cognitiva attraverso l’asse intestino-cervello.

Dormire bene per migliorare il pensiero

Mantenere un sonno costante e di buona qualità migliora la salute generale e può prevenire il declino cognitivo. Il nostro corpo conta su una certa quantità di sonno regolare per una serie di funzioni essenziali, molte delle quali situate proprio nell’area cerebrale.

Stimolazione mentale: una scelta utile sul lungo termine

Diversi studi condotti su persone sane, dai 70 gli 80 anni d’età, hanno sottolineato correlazioni importanti fra training mentali attivi e costanti (leggere, scrivere, fare cruciverba, giocare a carte o suonare) e la bassa probabilità di sviluppare deterioramento cognitivo. L’allenamento mentale può in fatti rallentare processi di deterioramento cognitivo in atto o prevenirne lo sviluppo anche in presenza si particolari patologie.

Interazioni sociali

Mantenere amicizie e relazioni interpersonali aiuta alla salute del cervello. Chi ha forti legami sociali, secondo la ricerca scientifica, soffre meno dei sintomi del deterioramento cognitivo rispetto a chi vive in solitudine. Non è un caso, ad esempio, che in diversi studi si sia dimostrato che le recenti restrizioni alla socialità causate dal lockdown da covid-19 abbiano accelerato lo sviluppo di Al contrario, la depressione, che spesso va di pari passo con la solitudine, è correlata a un più rapido declino cognitivo. Le attività sociali richiedono l’impiego di processi mentali importanti correlati ad attenzione, linguaggio e memoria.

Le sostanze utili per il benessere cognitivo

Diverse sostanze chimiche contenute negli integratori nutraceutici mostrano proprietà protettive contro alcune malattie legate all’età, comprese quelle neurodegenerative. Questi composti agiscono a diversi livelli biochimici e metabolici e hanno mostrato proprietà neuroprotettive. Per questa ragione vengono consigliati dai professionisti per ritardare il declino cognitivo legato all’età. Secondo i risultati di diversi studi internazionali, alcune vitamine e sostanze naturali sono risultate utili per il mantenimento di una buona performance cognitiva.

Tra queste le più rilevanti risultano essere:

  • omotaurina: interferisce con la formazione delle placche che contribuiscono alla malattia di Alzheimer. Interferisce anche con la formazione di placche nei vasi sanguigni del cervello, che sono associati con una condizione chiamata angiopatia amiloide cerebrale.
  • vitamine del gruppo B:  essenziali per un funzionamento fisiologico e neurologico ottimale. Sono in grado di viaggiare attraverso la barriera emato-encefalica da meccanismi di trasporto dedicati.
  • acido folico: vitamine necessarie per un sano sviluppo del sistema nervoso. Le evidenze scientifiche sottoloneano del loro coinvolgimento nella regolazione dell’ umore e nella funzione cognitiva.

Gli integratori nutraceutici in commercio contengono mix di attivi utili per il declino cognitivo, tra cui gli elementi appena elencati.

Akuten è un integratore alimentare a base di EZ Brain® (associazione SAM-e/SOD), omotaurina, vitamina B6 e B12 che offrono un supporto naturale al sistema nervoso e alla funzionalità psicologica. Contiene inoltre Quatrefolic®, la forma biodisponibile dell’acido folico, maggiormente efficace e assimilabile dall’organismo per migliorare gli effetti benefici degli altri ingredienti.