Declino cognitivo: una condizione in crescita soprattutto con l’invecchiamento della popolazione mondiale, che provoca un calo delle funzioni cognitive che coinvolge la memoria, la concentrazione, portando molti a dimenticare appuntamenti, a sentirsi più stanchi e irritabili, o a faticare ad imparare cose nuove. Le cause sono ancora poco note, ma esistono pratiche utili per prevenire il problema e mantenere il cervello attivo anche con l’avanzare dell’età.

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Declino Cognitivo: cos’è e perché è un problema importante?

Con l’avanzare dell’età, la mente inizia a fare un po’ di fatica nell’esprimere le sue funzionalità: ci si cominci aa dimenticare gli impegni, a imparare nuovi concetti, e provare una forma di stanchezza mentale. I disturbi cognitivi hanno varie forme, dalle più lievi alle più gravi.

Nel 2019 l’OMS ha pubblicato le linee guida “Risk reduction of cognitive decline and dementia” , sostenendo che l’attività fisica e uno stile di vita sano sono strategie importanti per prevenire la demenza e il rischio di decadimento cognitivo nella popolazione generale.

L’Oms stima che nel mondo i casi di demenza sono attualmente circa 50 milioni (ma è previsto che si triplichino nei prossimi 30 anni) mentre nella sola Regione europea questa malattia affligge circa 10 milioni di persone. In Italia, secondo i dati stimati  dell’Istituto superiore di sanità (Iss) vi sono circa 1 milione di persone affette da demenza e circa 900 mila affette da una condizione a rischio definita come Mild Cognitive Impairment.

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Cause e sintomi del disturbo neurocognitivo lieve

Al momento, non si conoscono le cause alla base del declino cognitivo lieve, seppure si ipotizzino alcuni fattori d’origini che possano sviluppare questa condizione, come la sintesi di sostanze tossiche per le aree cerebrali, a riduzione di volume di alcune aree chiave per la memoria o la ridotta efficienza del metabolismo neuronale.
Esistono tuttavia dei fattori di rischio da tenere sotto controllo, come l’età superiore ai 60 anni, il diabete, il fumo , l’ipertensione, gli alti livelli di colesterolo nel sangue, la sedentarietà e la mancanza di stimoli intellettivi e sociali.

I principali sintomi potenzialmente associati a un declino cognitivo lieve comprendono:

  • disturbi della memoria: difficoltà nel ricordare fatti avvenuti da poco tempo o trattenere nuove nozioni;
  • difficoltà di concentrazione;
  • difficoltà nel prendere decisioni o nel comprendere delle istruzioni;
  • occasionali momenti di spaesamento mentre si è fuori casa;
  • ansia e irritabilità e impulsività;
  • depressione o perdita di interesse nelle attività abituali;
  • comparsa di disturbi del sonno (insonnia o aumento del bisogno di dormire).

Le buone pratiche per preservare le funzionalità cognitive

Non esistono cure specifiche quando il declino cognitivo comincia ad aggravarsi, ma si può adottare uno stile di vita che mantiene attiva ed efficiente la nostra funzionalità cognitiva attraverso poche, semplici regole:

  • Dormire 8 ore solo di notte: il sonno protegge il cervello dall’invecchiamento precoce: dai 65 anni in su l’abitudine del riposino diurno risulta abbassare il rischio demenze fino ai 10 anni successivi.
  • esercizio fisico: una regolare attività fisica è in grado proteggere la salute del cervello, riducendo il rischio di sviluppare demenza e rallentando il declino cognitivo connesso all’età. Non solo: in alcuni recenti lavori si ipotizza che l’attività fisica sia in grado di compensare e azzerare il rischio correlato alla familiarità e alla predisposizione genetica; 
  • adottare un regime alimentare caratterizzato dal consumo di frutta e verdura, legumi, cereali integrali, olio d’oliva, pesce e pollame;
  • coltivare le relazioni sociali chi si circonda e mantiene nel tempo una rete sociale solida e significativa andrebbe incontro, negli anni, a un declino cognitivo minore e più lento.
  • mantenere il cervello allenato in attività che consentono di mantenere il cervello reattivo: continuare a lavorare o studiare anche dopo il pensionamento, leggere, informarsi, giocare a carte, viaggiare, coltivare un hobby, cimentarsi in nuove esperienze e, in generale, non smettere mai di imparare.

Per affrontare il deficit cognitivo bisogna rivolgersi ad un medico, per indagarne le cause e lo sviluppo. Per le forme lievi, sono utili integratori per la memoria, la concentrazione come Akuten, a base di EZ Brain® (associazione SAM-e/SOD), Omotaurina , acido folico, tiamina e arricchito di vitamine del gruppo B (B6 e B12) che contribuiscono alla normale funzionalità psicologica e del sistema nervoso.

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